Hai per caso scaricato un file in formato “.raw” ma non sai che cos’è e come funziona? Che cos’è un file RAW e a cosa serve? Dai un’occhiata qui.
Indice della guida:
Che cos’è un file RAW e a cosa serve
Il file RAW è un formato di file “grezzo” utilizzatissimo nel mondo della fotografia. Attualmente risulta il formato professionale più usato per la gestione e la post produzione delle immagini fotografiche ad alta qualità.
Un file RAW è un particolare metodo di memorizzazione dei dati descrittori di un’immagine.
Una foto può essere scattata in RAW per non avere perdite di qualità della registrazione su un qualsiasi supporto di memoria, rispetto ai dati catturati dal sensore.
Un RAW è quindi un “negativo digitale nudo e crudo” di una fotografia scattata.
Quando azioni il sensore di una fotocamera, ogni singolo diodo presente in esso registrerà dei valori di luminanza (questi dati sono il risultato della quantità di luce che entra nel sensore).
Se imposti il salvataggio di uno scatto fotografico in JPEG, il processore della tua fotocamera digitale trasformerà i “dati di luce”, elaborandoli e applicando una serie di algoritmi (contrasto, nitidezza, saturazione, taratura dei colori etc.). Questi algoritmi dipendono dalla casa produttrice e restituiscono una immagine meno fedele (e quindi più difficilmente gestibile in post produzione) all’originale.
Se imposti il salvataggio di uno scatto fotografico in RAW, invece, potrai impedire che il software della fotocamera intervenga sui dati registrati dal sensore. Così facendo le tue foto saranno registrate come “dati grezzi” (“raw” in inglese significa “crudo”, “grezzo”) nella scheda di memoria.
Solitamente per immortalare una foto si adotta la modalità RGB e si campiona a bit il segnale in uscita (da ogni photodetector della fotocamera), la profondità colore del file grafico che si andrà a formare sarà di 24 bit se il segnale di uscita è da 8 bit (8 per ogni colore). In RAW si registrano solitamente segnali digitali a 10, 12, 14 o 16 bit (relativi ad ogni pixel del sensore provenienti dalla conversione da analogico a digitale del segnale di ogni photodetector).
Inoltre, la registrazione in formato RAW può avvenire senza alcuna compressione, o con una compressione lossless (cioè senza alcuna perdita dei dati relativi a dettagli dell’immagine) del file del formato RAW. Tale caratteristica riduce sensibilmente, ma molto meno del JPEG, la dimensione del file da registrare. Tuttavia questa compressione delle foto viene gestita in maniera differente da ogni casa di produzione di macchine fotografiche.
Ciò ha portato nel corso del tempo alla formazione di formati RAW proprietari diversi l’uno dall’altro. Nell’atto pratico questo fatto si traduce in una diversità dei formati RAW compressi e nell’impossibilità di gestire questi RAW senza aver fatto accordi con le case di produzione. Di conseguenza questi file RAW compressi sono formati proprietari (come CRW, NEF, ARV, DCR etc.) e non possono essere letti nativamente su sistemi operativi Linux o modificati da programmi che non ne possano gestire la licenza (questo è anche il motivo per cui molti fotografi amatoriali preferiscono il formato JPEG, più universale e compatibile anche se meno professionale)
Tuttavia, se ami la fotografia e vorresti aumentare la qualità dei tuoi scatti fino a raggiungere un alto livello, dovresti prendere seriamente in considerazione il formato RAW per il salvataggio dei tuoi scatti. Puoi renderti conto delle qualità di questo “formato d’uscita” se confronti gli istogrammi tra un file JPEG e uno RAW. Nel JPEG noterai una perdita di informazioni che nel RAW non avviene.
Nelle fotocamere digitali moderne è spesso possibile salvare uno scatto in doppia copia: sia JPEG che RAW. Controlla le impostazioni!
Pro e contro del formato RAW rispetto al formato JPEG
+ Qualità massima dell’immagine rispetto alla qualità della strumentazione utilizzata
+ Più dati memorizzati rispetto ad altri formati di salvataggio come JPEG (o ad esempio TIFF)
+ Nessun “software intermediario” tra il meccanismo di scatto e il soggetto da immortalare
+ Ogni volta che manipoliamo un file RAW, il file non degrada
– Le foto in formato RAW occupano molto di più delle immagini JPEG e di conseguenza richiedono sia un tempo maggiore per essere salvate nella memoria della fotocamera sia una scheda di memoria che sia in grado di gestire questa mole di dati
– I formati RAW compressi più utilizzati sono proprietari e questo ne riduce l’usabilità e la versatilità. Non esiste uno standard RAW universale con compressione loseless libera universalmente applicata
– Per gestire al meglio il RAW sono solitamente richiesti software proprietari
– Non è assolutamente necessario preferire il RAW al JPEG, specie se si è fotografi amatoriali con poca dimestichezza